Siamo molto contenti che lo stage teorico-pratico su stretching e core stability, che avevamo organizzato sabato pomeriggio a Milano, abbiamo registrato il tutto esaurito.
Il tema mi sta molto a cuore in quanto spesso viene sottovalutato dagli atleti, attenti quando si parla di training ma meno in tema di postura, flessibilità ed equilibrio.
Sebbene le nostre gambe siano protagoniste della pedalata e della corsa, la stabilità del core lavora per impedire la perdita di energia a causa della torsione del tronco e, di conseguenza, nel trasferire tale potenza agli arti inferiori. La stabilità e l’equilibrio generale contribuiscono anche a mantenere una posizione aerodinamica e quindi una resa globale più efficiente (Asplund e Ross, 2010) alle alte velocità ciclistiche su strada e a cronometro, oltre ad una migliore tecnica di guida nelle discipline off road.
Il ciclismo richiede una flessione ripetitiva dell’anca tale per cui, specie ad alte intensità e cadenze, la stabilità pelvica può fungere da ancora, oltre a contribuire al miglioramento della leva da cui i ciclisti scaricano il wattaggio sui pedali.
La resistenza e forza dei muscoli del core è quindi vitale per mantenere la zona pelvica stabile, ed il lavoro su di questi muscoli deve essere portato avanti con costanza per 2-3 volte a settimana, in una ruotine personalizzata che apporta benefici anche solo con 15-20′ di esercizi casalinghi. Studi sugli atleti di varie discipline mostrano un punto importante: una maggiore stabilità del core non migliora necessariamente le prestazioni atletiche, ma permette come detto una miglior efficienza globale e pulizia del gesto atletico, oltre a prevenire gli infortuni e i problemi posturali tipici sia di una vita sportiva che sedentaria.
Secondo molti autori, un inadeguato livello di Core Stability può condurre con il tempo a infortuni a vari livelli (lombalgie, pubalgie, problemi alle ginocchia, sindrome della bandelletta tibiale ecc.).
In un recente studio, 21 giovani runner sono stati divisi casualmente in due gruppi: un gruppo di controllo che ha continuato con il suo normale programma di training, l’altro ha anche partecipato a tre sessioni di core training extra, per otto settimane.
I partecipanti sono stati valutati prima e dopo il programma di allenamento per sviluppare la forza del core, l’equilibrio statico e l’economia della corsa, usando un test di corsa incrementale su tapis roulant.
La ricerca ha mostrato che i corridori allenati non solo abbiano resistenza del core ed equilibrio statico migliori, ma usino anche meno ossigeno nelle fasi più impegnative del test incrementale sul tapis, il che indicherebbe una migliore economia di corsa. Questo studio suggerisce che allenare il core potrebbe aiutare a migliorare la cinematica della corsa, portando a un miglioramento dell’economia del gesto. Inoltre, non va dimenticato il beneficio generale nella vita quotidiana, in cui alcuni amatori sono preda a mal di schiena e patologie generiche a carico della colonna vertebrale. Non solo quindi migliore efficienza del gesto sportivo, ma anche prevenzione e cura degli acciacchi della propria vita quotidiana.