Come gestire il periodo di transizione al 2020

Per molti atleti questo è il periodo di stacco, di off-season, quello in cui ci si riposa mentalmente e fisicamernte dalle fatiche della precedente stagione. Per qualche atleta questa fase di stacco può sembrare inutile od intaccare i miglioramenti ottenuti nell’ultimo periodo; in realtà invece ci si deve forzare ed auto-imporre il riposo, nella prospettiva di ripartire con la massima energia e motivazione in vista del 2020. Durante la fase di riposo poi possiamo ricostruire i fondamentali per il 2020.

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Palestra e preparazione invernale

L’allenamento invernale coi pesi è uno degli argomenti più trattati in questo periodo. Il tema è molto complesso da affrontare per il coach e l’atleta, e la letteratura scientifica ha ampiamente indagato la questione negli ultimi vent’anni.
La durata di breve periodo (2-4 mesi) degli studi, il disegno differente dei lavori scientifici, l’eterogeneità degli atleti coinvolti e le numerose variabili sottoposte al giudizio dei ricercatori, non consentono una risposta definitiva alla questione, specie guardando agli atleti di alto livello. Alcune ricerche suggeriscono un miglioramento delle capacità prestative degli atleti che effettuano un mix di allenamento aerobico e palestra (pur con differenti modalità e protocolli di lavoro).

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La forza nel ciclismo, tra bici e palestra (parte II)

Qualche mese fa, e precisamente a fine luglio, ci occupammo dell’argomento palestra in un lungo articolo dal titolo “forza, potenza e ciclismo: prospettive scientifiche tra bici e palestra”. In quella sede, con ampio uso di referenze degli ultimi tre decenni, provai a definire alcune componenti sostanziali che determinano la prestazione ciclistica, a delineare il concetto di “forza” nella pratica di una specialità di endurance come il ciclismo (tolte alcune discipline della pista, molto lontane però dalla nostra pratica di amatori o professionisti) e a mostrare come in un certo modo la pratica di un’attività pesistica parallela possa interferire con l’allenamento ciclistico (Yamamoto et al, J of Strenght and Conditioning Res, 2010) e con lo sviluppo delle fibre tipo I e del tessuto connettivo.
Trovate il link dell’articolo qui: http://news.scienceofcycling.it/#post89

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La forza nel ciclismo, tra bici e palestra (parte I)

Il nostro corpo ha sostanzialmente tre vie che concorrono alla produzione di energia, e una di esse utilizza l’ossigeno come carburante (sistema aerobico). Gli altri due sistemi (anaerobici) producono energia senza richiedere O2, fornendo un quantitativo valido per brevi periodi (fino ai 45”) ed intervendo per richieste impegnative, quali il sollevamento dei pesi o di esecuzione di sprint all-out. Eventi brevissimi ed intensi, senza ripetizione temporale, sono in genere classificati come sport di forza, non certo di endurance; in quest’ultimo caso invece, il sistema aerobico fornisce invece energia duratura per le attività a lungo termine, come camminare, correre, nuotare sulle lunghe distanze e (nel nostro caso) pedalare. Sport di resistenza, insomma.

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