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  • Immagine del redattoreSimone Casonato

Giro di Lombardia 2020: analisi e commento

Giro di Lombardia 2020 in formato inconsueto, quello vissuta in questa pazza stagione di ciclismo professionistico. Siamo stati infatti stati partecipi di un Lombardia che da classica delle foglie morte, in chiusura di stagione, si è ricollocato a ferragosto, cornice che ha reso ancor più duro un percorso da oltre 3900m di dislivello.

La corsa quest’anno si è accesa prima del solito, durante la scalata verso la Madonna del Ghisallo dove, rispetto alle ultime stagioni, Devenyns ha scandito un passo piuttosto sostenuto, provocando una corposa selezione da dietro e mietendo tra le altre vittime Fabio Aru.


Ripresa la fuga, il corridore della Deceunik ha continuato col suo ritmo sostenuto sino alla Colma di Sormano, dove poi Tejada ha guidato il gruppetto sul temuto Muro di Sormano, per poi farsi da parte in favore del giovane e fortissimo russo Vlasov. Son rimasti solo in dodici in cima al Muro: Vlasov, Fuglsang, Evenepoel, Ciccone, Nibali, Mollema, Benenntt, Ulissi, Carapaz, Majka, Woods e Van der Poel. Il gruppetto dei migliori ha scalato gli 1,7 km del Muro di Sormano (16% di pendenza media) con un tempo di 8:47 e 1817 m/h di Vam, pari ad un wattaggio pro kg di 5,95.


Nibali al Giro di Lombardia 2018 aveva fatto meglio di sé stesso in maglia Bahrain, con un tempo di 8:16 e 1872 m/h di Vam (12 km/h su queste rampe perfide!), salendo sempre nel gruppetto di testa a circa 6,3 w/kg. Il record appartiene comunque ad una cronoscalata risalente a parecchi anni fa, in cui uni specialista fece meglio, salendo a 6,5 w/kg. Ritmo quindi sostenuto ma non eccelso in questo caldo Lombardia, con un ritardo di circa 30” rispetto ai migliori tempi degli anni addietro.

Colpo di scena nella successiva discesa verso Nesso, con la terribile caduta che ha messo fuori gioco il favorito di giornata, il giovane belga Evenepoel. Dopo aver guidato il gruppo in discesa, Nibali e i due compagni della Trek si sono ritrovati in compagnia del duo Astana Vlasov-Fuglsang e del nervoso Bennett all’attacco del Civiglio, vero trampolino verso la vittoria finale della Classica.


Su questa scalata di è visto un Nibali in versione gregario: il messinese si è messo a disposizione dei compagni di squadra senza però grande successo, dato che nonostante la superiorità numerica è stato Fuglsang a prendere l’iniziativa. Sulla scia del suo attacco il gruppo dei tre battistrada, composto dai due Astana e da Bennett, ha scalato i 4 km decisivi del Civiglio (10,3% pendenza media) in 13:18 pari a 1817 m/h di Vam e 6,06 w/kg. Nibali dopo aver tirato nella prima fase della scalata si è poi spostato definitivamente, ma né Ciccone né Mollema hanno avuto modo di ricucire sui battistrada scollinando il Civiglio con 20 secondi di ritardo (1785 di Vam, 5,9 w/kg).

Questi tempi risultano, come nel caso del Muro, più lenti rispetto ai precedenti Lombardia; il record appartiene, per le edizioni del recente passato, a Bauke Mollema, che nel 2019 vinse scalando la salita di Civiglio in 12:45 pari a 1905 m/h di Vam e 6,36 w/kg. Tempo molto simile anche per il duo Nibali-Uran che scollinò nell’edizione 2017 a soli 2” virtuali dal primato di Mollema.



Finale di gara impreziosito dal duello sulle rampe del San Fermo della Battaglia tra Bennett e Fuglsang, col giovane Vlasov fuori dai giochi e già sofferente nella parte finale del Civiglio, Dopo un primo tentativo del corridore Jumbo-Visma, è stato poi Fuglsang ad accelerare in modo decisivo nella seconda metà del San Fermo; in un km scarso, il corridore danese ha guadagnato 20″ su Bennett, dando mezzo minuto al compagno di squadra Vlasov e giungendo solitario al traguardo di Como.


Per i battistrada del Giro di Lombardia 2020 una salita (2,7 km al 7% medio, 195m dsl) percorsa a quasi 26 km/h di media per 6’20” con potenze poco sopra i 6 w/kg e 1827 di Vam; valori eccellenti per una corsa così lunga e calda, ma lontani però dal record del 2009 di Gilbert che, in una situazione di gruppo compatto, rimase al di sotto dei 6′ netti ad oltre 6,4 w/kg.

I dati di questa salita sono un poco più complessi da stimare, a causa delle curve molto strette e a delle frenate a quelle andature, specie nel primo segmento.

Un finale peraltro “sporcato” dal clamoroso incidente che ha avuto per protagonista un’auto finita in mezzo al percorso ed è costato una clavicola ed il tour al povero Maximilian Schachmann.

Insomma, una corsa davvero entusiasmante e ricca di colpi di scena, sportivi e non, questa del Lombardia 2020 agostano. Una gara vibrante e resa ancora più dura dal caldo.

Ora ci prepariamo a vivere un grande Tour 2020, in cui saremo ancora presenti in loco grazie alle collaborazioni personali che ho con alcuni atleti al via. E per settembre vediamo di riordinare idee e progetti in vista della stagione 2021, con tante novità da sperimentare e progetti interessanti, passando prima per l’adorato Giro d’Italia che ci vedrà in Sicilia già a fine settembre.






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